Il verso d’amore sul Naviglio


MOSTRA DEDICATA AD ALDA MERINI NEI FESTEGGIAMENTI DEL DECENNALE DELLA SCOMPARSA

Per questa quarta edizione, il Salone della Cultura ha deciso di rendere omaggio alla città che gli ha dato i natali dedicando due mostre a due tra i più grandi poeti milanesi: Carlo Porta e Alda Merini. Le due esposizioni “parallele” saranno allestite negli spazi di Superstudio Più, sede della manifestazione, nelle giornate del 23 e 24 gennaio.

Circa 150 prime edizioni; il ciclostilato autoprodotto di cui si conosce una copia soltanto e che lo storico delle edizioni del Novecento Lucio Gambetti include nei 50 libri più rari del Novecento; i volumi d’artista in tirature limitatissime con interventi degli artisti Enrico Baj e Ugo Nespolo; e ancora, libri autoprodotti dalla Merini stessa in copia singola in edizioni di pregio oltre a manoscritti e originali battuti a macchina; infine, i rarissimi volumi pubblicati sotto pseudonimo: il più ricercato e famoso tra questi, in particolare, si trova nelle edizioni Pulcinoelefante e presenta la firma “Evi Denuncio”…

La mostra si configura quindi come una delle più complete esposizioni dedicate alla poetessa mai realizzata in Italia ed esporrà, a fare da contorno e contesto alle pubblicazioni, alcune fotografie e ritratti opera, rispettivamente, di Giorgio Matticchio e Luciano Perolini.

Foto di Giorgio Matticchio



Alda Merini

Talento precocissimo, la “poetessa del Naviglio”, della quale sono appena ricorsi i dieci anni dalla morte, viene pubblicata per la prima volta da Giacinto Spagnoletti nel 1950, a soli 19 anni. È l’inizio di una carriera che darà vita a una delle più estese produzioni letterarie di un singolo mai pubblicate nella storia: basti pensare che solo nelle edizioni Pulcinoelefante di Alberto Casiraghy (di cui, proprio in occasione della mostra al Salone della Cultura, Luni Editrice pubblica il catalogo completo) sono stati pubblicati 1189 volumi!


Ritratto di Luciano Perolini


“La cultura è la salvezza dell’essere umano.
Se fare cultura costa in tutti i termini,
il non fare cultura costa molto, ma molto di più”

– Matteo Luteriani